Humano

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Descrizione

Humano”, come alcune altre parole presenti in queste poesie, non esiste in nessun dizionario italiano, vorrebbe richiamare Umano ma arricchirlo con una “H” che mi è cara da diversi anni. Per me le parole sono prima di tutto segni e la “H” è presente in petroglifi cosmologici, sculture votive, alfabeti fenici, semiti e molti nomi degli dei dell’antichità. È presente nel nome che le tre grandi religioni usano per alludere al concetto di Dio. Mi ha sempre fatto pensare ad un mistero, una narrazione segnica dell’universo conosciuto, una linea di congiunzione fra due linee parallele, due mondi separati: Dio e l’uomo; è forse più simbolo che lettera, con tutto ciò che un simbolo ricrea dentro di noi. Nella sua fonetica, in molte lingue del mondo, la “H” appare aspirata, bisognosa di incamerare aria, di respirare. Quindi accoppiarla ad “Umano” mi rafforzava l’idea di un una deità che esce dalle acque primordiali per respirare, forse cantare insieme agli uomini, ricomporre i tempi su questo nuovo respiro. È possibile tornare ad un tempo umano in accordo con la natura e la spiritualità, tornare a respirare? Questo forse è uno dei significati di quella H, di quel termine inventato, e della raccolta intera. Altri termini, molto semplici, banali, compaiono più volte proprio per restituirli alle acque dei pensieri e toglierli dal confino in cui sono finiti sui social o nei media, portatori d’acqua alla ricerca di una spiegazione di questo tempo confuso, di questo respiro affannato della Storia.