Le macerie e il tempio

Le macerie e il tempio

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Brossura b/n pag 82

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Descrizione

PREMESSA DELL’AUTORE

Per ogni fine c’è un nuovo inizio”, si sentenzia, a ragione, ne “Il Piccolo Principe” e, in fondo, LE MACERIE E IL TEMPIO è un titolo che rielabora inconsciamente questo concetto in altri termini. Le due parole compaiono, ambedue, volutamente in ognuna delle 50 poesie della raccolta, che chiude una sorta di trilogia iniziata con COME IL MARE e proseguita con L’ESSENZIALE, anch’esse formate da 50 componimenti ognuna. Gli antichi romani dicevano “repetita iuvant” per cui lo strumento della ricorrenza alfanumerica è, per me, importante, per trasmettere un’idea di costanza. Qualcuno potrebbe dire ossessione? Non lo so come battezzarla…Ognuno ha le sue debolezze o manie o quant’altro dir si vogliano. La vita, la ritengo un’alternanza di fasi positive e negative, in proporzione varia da persona a persona. Nell’ora della negatività, talvolta, le macerie delle difficoltà possono minacciarci in maniera così decisa da sembrare di non potercela fare, ma finché c’è vita c’è quel minimo di energia per ricostruire la positività di un tempio. Il tempio è ciò che per noi ha valore, che è importante e sacro, d’una sacralità non necessariamente riferita alla sfera religiosa (monoteista o politeista che essa sia) ma principalmente a quella personale; il mondo del riconoscimento dell’essenza di sé, dei propri diritti, doveri, necessità. Oggi abbiamo il sottofondo delle macerie globali del Covid-19 e siamo chiamati, da esse, a ricostruire il tempio del ritorno alla vita. E ciò non può prescindere, tra l’altro, da un riequilibrio del Maschile e del Femminile; non a caso, ho dedicato 25 poesie a ognuno dei due aspetti, e troviamo il Maschile nelle poesie delle pagine dispari (quelle che appaiono a prima vista); poi giriamo ogni pagina e arriviamo alla pagina pari, quella nascosta, dell’oscuro in cui la Luce Lunare del Femminile ci guida, per “fare il salto” e “andare oltre” ciò che è codificato ed è alla luce del Sole, talvolta ripetitivo come può essere il Maschile. Lo stesso vale per il materiale inserito nella parte iniziale del testo, prima delle poesie vere e proprie. A partire da spunti personali, ho inteso andare verso un’espressione condivisa e fruibile da tutti, perché, muovendosi dal cassetto alla stampa, la creazione poetica si sposta dalla dimensione individuale a quella collettiva. Si tratta della mia visione del mondo, a 360°, nella speranza che Voi che mi onorerete di leggermi, vi ci possiate ritrovare, emozionandovi. Perché le parole volano, e le poesie sono creazioni di parole (in questo caso, 50 ottave in cui non rinuncio mai alla musicalità), ma se toccano le corde emozionali giuste, ci possono spingere a “fare i fatti” come si dice in gergo, possibilmente costruttivi per noi. La copertina è il vestito del libro e ringrazio di cuore la pittrice sannita Ivana Cinelli, per avermi concesso di usufruire del suo stupendo quadro, allo scopo. Lo trovo un’esatta sintesi dello spirito di ciò che intendo comunicarvi, care lettrici e cari lettori.

Grazie a Voi!

Alessandro De Cerchio