Mammamiabella!

Mammamiabella!

10,00

Sabrina Pellegrino – Valentina Olla – Federico Perrotta

Video con Elena Sofia Ricci (Regia) 

Pag. 136

Categoria:

Descrizione

Mammamiabella è tratto da una banalissima, normalissima, comunissima, straordinaria e meravigliosa storia vera: la storia di tutti. Gli aneddoti sono presi da esperienze reali, spesso vissute in prima persona dalle persone coinvolte nel progetto o semplicemente raccontati da altri, comunque tutte testimonianze dirette. Ho avuto 9 mesi di tempo per imparare a provare l’amore incondizionato: essere pronta a dare la mia vita per la nuova vita, mettere i miei bisogni in secondo piano, compiere grandi rinunce che diventano normali gesti di amore, etc. E tutti gli altri atti di eroica normalità che le nostre madri, nonne e bisnonne ci hanno raccontato di aver fatto con semplicità. E come si fa? Ma che in 9 mesi potrò mai diventare madre Teresa Di Calcutta, io che sono sempre stata una ragazza frivola, egocentrica e divertente, cioè una ragazza normale, non una supereroina? Questo atroce dubbio mi ronzava nella testa durante tutto il primo trimestre. Poi piano, piano, la natura ha fatto il suo corso e l’istinto ha preso il sopravvento. Mentre la pancia cresceva e iniziavo a sentire i primi movimenti, incominciava il mio rapporto con Lei. Ecco il miracolo: per quella sconosciutache sentivo scalciare dentro di me, della quale non avevo neanche mai sentito l’odore, ma avevo solo ipotizzato i lineamenti attraverso le varie ecografie con le quali già violavo la sua privacy, ho cominciato ad organizzare, programmare, scegliere le cose migliori, cercare addirittura di diventare una persona migliore. E questa è solo la punta dell’iceberg di un sentimento che crescerà in maniera esponenziale per farmi dire: ti amo molto più di ieri e molto meno di domani.

L’età ideale per affrontare una gravidanza è dai 30 ai 34 anni. O almeno così ci dicono. Perfetto. E se in questo brevissimo intervallo di tempo della vita di una donna, nella società di oggi, escluso il lato fisiologico, mancassero tutti gli altri presupposti necessari per avere un figlio? In quel periodo per esempio, io ero affaccendata in tutt’altro che programmare una gravidanza: stavo ancora cercando di capire quale fosse il mio ruolo nella società, lontana era una stabilità economica, ancora più lontano era la presenza di un compagno di vita che io reputassi idoneo a diventare il padre dei miei figli. In ultimo, ma non per importanza, il desiderio di maternità era pari a zero. Sono rimasta incinta a 39 anni e credo che sia una bella età per vivere questa meravigliosa esperienza. Affrontare la gravidanza è una grande prova che mette tutte le donne allo stesso livello, è un punto zero, una livella che ti fa mettere in discussione tutto, ti fa riprendere le misure del mondo, a partire da te stessa. Rispetto a quando ero più giovane ormai avevo capito chi ero, dove stavo andando, avevo deciso con chi andarci e soprattutto ero pronta a fare spazio alla nuova vita che era in arrivo. Non solo dal punto di vista fisiologico, che avviene abbastanza naturalmente, ma soprattutto dal punto di vista emotivo. Ero pronta a rinunciare, seppur in parte, al mio ego, per vivere da protagonista la più sconvolgente avventura della mia vita. Io credo che il rapporto sia equivalente: a 20 anni hai un corpo forte e un’emotività più fragile, a 40 un corpo meno, ma un’emotività più bilanciata, forse.

Ho cercato inizialmente di mantenere un decoro, un garbo, uno stile, persino di rincorrere quell’allure sexy che fino a quindici giorni prima di rimanere incinta mi apparteneva. Poi, non senza difficoltà, ho iniziato il processo di rassegnazione: ho regalato alla mia amica single magra quel meraviglioso jeans a vita bassa taglia 42 appena comprato, tanto sarebbe rimasto un miraggio per almeno 18 mesi, sempre che fossi riuscita a tenere a freno la forchetta, ma siccome così non è stato, i mesi sono diventati 24, vabbè, diciamo 36. (Sono riuscita a prendere ben 40 kg, poi a perderli, con immensa fatica).

Un’altra grande fonte d’ispirazione tragi-comica è arrivata dal mondo del lavoro e dalle istituzioni. Diciamo che abbiamo voluto sdrammatizzare una situazione sulla quale non ci sarebbe nulla da ridere, ma sotto sotto abbiamo voluto denunciare con il sorriso alcune delle tante cose che purtroppo proprio non funzionano nel nostro paese (vedi il capitolo sull’INPS, un episodio realmente vissuto da me in prima persona).

L’arco dei nove mesi è ampiamente trattato nel copione dello spettacolo che troverete nelle pagine successive, quindi non vi anticipo nulla, ma vi dico solo che alla fine, arrivato il fatidico giorno in sala parto, l’ostetrica dell’ospedale San Camillo di Roma mi disse: – Accipicchia che gran pancione che hai, sembra un parto plurigemellare! – In realtà non è andata è proprio così, intanto l’ostetrica era una specie di sub-umano baffuto dall’aria poco rassicurante e le sue testuali parole furono: – Mortacci tua, pesi ‘na piotta, ma che c’hai ‘na cucciolata là dentro? – Era evidente che avevo un bel po’ di materiale divertente, a tratti esilarante, impossibile non provare a farne uno spettacolo.

Ho iniziato a scrivere degli aneddoti e io e mio marito, Federico Perrotta, protagonista in scena accanto a me e produttore dello spettacolo, abbiamo sottoposto l’idea all’altra protagonista, un’attrice e autrice molto talentuosa: Sabrina Pellegrino, che ci ha risposto: – Ma voi siete matti, ma da che punto di vista possiamo trattare l’argomento?! – Risposta nostra: – A tutto tondo ovviamente – . Dopo un mese è arrivato via mail il copione: ho iniziato a leggerlo sul telefonino, perché ero molto curiosa e mi ricordo che ho riso, riso, riso e poi mi sono pure commossa! La scelta di Elena Sofia Ricci è stato un mix tra l’ardire e lo sperare: le abbiamo proposto il copione e pure lei ha detto: – Ma voi siete matti, ma perché io? Comunque mi piace, lo faccio! – .

Con Elena al timone siamo riuscita a coinvolgere il maestro Stefano Mainetti che con simpatia, genio e amorevolezza, ha scritto le note che sottolineano emotivamente lo spettacolo. Durante l’allestimento ci siamo divertiti tanto e abbiamo lavorato duramente per dar vita a quello che amiamo definire affettuosamente un virtuoso cazzeggio.

Valentina Olla

Attrice