Gli amori sbagliati

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Gli amori sbagliati

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Descrizione

Prefazione

Era un caldo pomeriggio di Luglio, non troppi giorni prima di oggi, quando mia madre entrò in camera mia con un sorriso misterioso e un segreto in mano: un quadernino rilegato, bordato di un blu profondo, fronte e retro decorati con quei motivi floreali che solo gli anni ’80 sapevano realizzare con stile, senza sembrare pacchiani. Aperto il segreto, trovato il tesoro. I vent’anni di mia madre vergati in bello stile, nero su bianco, tra un disegno abbozzato, un adesivo e uno scarabocchio. Leggo e fiumi di emozioni si riversano nei miei occhi e dai miei occhi, leggo di una ragazza che non conosco, di cui ho solo sentito parlare e ora sento, per la prima volta, urlare squarciando il tessuto pesante del tempo, da una finestra aperta sui ricordi di un altro mondo. È poesia in versi baciati ma per lo più sciolti, ché le catene non hanno mai potuto legare la sua anima, le sue dita, i suoi pensieri clandestini che ora forti, ora struggenti, raccontano di lei a una figlia che oggi ha la sua stessa età di allora. Il dolore è ricettacolo dell’arte e le mani di questa ragazza, che di poesia in poesia diventa donna, sono il calice da cui sgorga dura, spigolosa, trasognata, velata di malinconia e, di tanto in tanto, orlata di speranza ed ironia. Il filo conduttore è l’amore che tutto comprende e che spesso si inganna. Una madre, un padre, un uomo, se stessi, le proprie scelte, i propri errori e le relative conseguenze, il tutto filtrato attraverso la poesia che vela la realtà svelando le emozioni che giacciono sopite ma mai sconfitte nel cuore di lei che scrive.

(Bene, ora io la prefazione l’ho scritta. Se non la leggerete, non sarà grave, tanto mia madre le prefazioni non le ha lette mai.)

Emanuela Catarra